Il Presuntuoso della settimana per Politicose è Jake Angeli, lo "sciamano" arrestato e interrogato dall’Fbi per l'irruzione a Capitol Hill dello scorso 6 gennaio.
Di Kevin Gerry Cafà
Nessuno avrebbe mai pensato che un giorno il Campidoglio potesse subire l'irruzione di migliaia di fan di Trump, poi sfociato un conflitto a fuoco in cui una donna è rimasta uccisa. Indubbiamente, è stata la vicenda che ha segnato il nuovo anno. Ognuno dei sostenitori del presidente Trump ha avuto il suo momento di gloria e messo in ridicolo il paese, poiché le immagini che hanno evidenziato la debolezza del paese in questa fase transizione politica hanno fatto il giro del mondo e su cui si sono scatenate le accuse verso l'attuale amministrazione americana.
Tra i vari personaggi che si sono resi protagonisti di questa triste pagina per i colori americani, spicca la figura di Jake Angeli, lo "sciamano" seminudo, con la pelliccia e le corna da bisonte che in realtà, si chiama Jacob Anthony Chansley, nato a Phoenix, in Arizona. In un primo momento si era pensato che avesse origini italiane, ma non ci sono conferme ufficiali: Jake Angeli, notano gli inquirenti, è il suo pseudonimo. È una figura conosciuta nel suo Stato, sempre presente a tutte le manifestazioni pro-trumpiane, ma anche nelle marce ambientaliste contro il "climate change" e altre nobili cause.
Jake si definiva un cantante e un attore, ma soprattutto un vero patriota americano come Ivanka Trump l'ha definito la scorsa settimana. In realtà, è seguace di QAnon, ovvero la teoria del complotto dell'area di estrema destra, secondo cui esisterebbe una trama segreta organizzata da un non meglio precisato Deep State. Poteri occulti, finanzieri e burocrati che tramerebbero contro il presidente uscente degli Stati Uniti Donald Trump e i suoi sostenitori. Si tratta di una rete che diffonde le più assurde teorie cospirative e che appoggia senza riserve Trump. Jake, così come il resto dei partecipati alla bravata del Campidoglio, dice di odiare profondamente l’establishment sovvenzionato dal solito finanziere George Soros. Sostanzialmente, si tratta di temi che hanno contraddistinto gli ultimi anni, in cui l'euroscetticismo e l'odio verso categorie svantaggiate come i migranti e gli stranieri, si sono palesati in quasi tutti i paesi del Vecchio continente e del mondo. Quelle che preme maggiormente ai paesi che hanno assistito come noi agli venti di Capitol Hill, è quello di evitare che idee di questo di tipo possano inquinare le menti degli elettori giovani e adulti che seguono le vicende legate alla politica del proprio paese. In questi casi, la buona politica e la presenza di uno stato al servizio dei cittadini può essere la soluzione non solo a questa problematica ma anche ad altre questione. Peccato non sia così semplice.
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