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Un accordo per sostituire Assad

Di Kevin Gerry Cafà


Sono passati circa due mesi dalla vicenda che ha visto protagonista la città di Idlib, situata nella Siria nord-occidentale al confine con la Turchia: sede di nuove escalation di raid aerei e lancio di missili. La Siria potrebbe essere protagonista di una nuova fase di transizione politica che non prevede il capo del regime siriano, Bashar Al-Assad. L'idea dei paesi protagonisti del Processo di Astana è quella di stabilire un cessate il fuoco in cambio della formazione di un governo di transizione che includa i membri dell'opposizione del regime e delle forze democratiche siriane (SDF).



Il Consiglio russo per gli affari internazionali, noto per essere vicino al governo russo, ha condotto un sondaggio, che ha messo in evidenza la volontà del popolo siriano di non volere Assad alla guida al paese. Il rapporto del Consiglio russo per gli affari internazionali afferma che dall'inizio del suo intervento militare in Siria, Mosca ha voluto evitare di essere presentato come il difensore di Assad, aggiungendo che nei negoziati ha sottolineato che "solo il popolo siriano deciderà sulla permanenza al potere del dittatore siriano". Secondo l'agenzia di stampa russa TASS Russian News Agency, la Russia sospetta che Assad non solo non sia più in grado di guidare il paese, ma anche che il capo del regime siriano stia trascinando Mosca verso lo scenario afgano: scenario che preoccupa parecchio il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin.


L'unica soluzione sostenibile alla crisi corrente in Siria rimane quella della realizzazione di un processo politico inclusivo e guidato dai siriani, che incontri le aspirazioni legittime del popolo siriano in conformità con la risoluzione n. 2254 del Consiglio di sicurezza dell'ONU. Da qui, bisognerà valutare le posizioni degli altri attori coinvolti nella pax siriana. Da un lato, la Turchia che da tempo chiesto la sostituzione di Assad come prerequisito per la fine delle sue operazioni in Siria. Dall'altro, l'Iran che soffre le soffocanti sanzioni statunitensi e il massiccio contagio da Coronavirus nel paese, ma che ha interesse a garantire la stabilità in tutta la regione.






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